giovedì 30 marzo 2017

UNA SELVA FALLICA IN PIAZZA RAVEGNANA
(Pubblicato martedì 1 settembre 2015)



UNA SELVA FALLICA IN PIAZZA RAVEGNANA


Le sorprese agostane, ritornati in città non finiscono mai. Si pensava che panchine e alberelli posizionati nelle piazze del centro avessero colmato la sete di arredi urbani del Comune di Bologna, ma la realtà questa volta supera la fantasia. Se una settimana fa il “cantierone” intorno alle Due Torri esibiva alcuni fittoni piantati di fronte al Palazzo degli Strazzaroli, in pochi giorni l’area si è mutata in una vera e propria selva fallica di contorno alle torri su di un duplice tracciato. Il risultato di tale inutile quanto invasiva proliferazione di cilindri, che altro non fanno se non delimitare gli spazi pedonali da quelli per la viabilità su ruote, appare grottesco. Risaliamo così al progetto originario, datato 2013, su cui evidentemente non avevamo prestato la dovuta attenzione: il rendering mostrava infatti una fitta puntinatura in bianco intorno alle torri, lungo l’asse dell’adiacente via San Vitale, su via Castiglione fino al Palazzo della Mercanzia, che altro non era se non la rappresentazione in pianta degli orridi fittoni. Basta contare i puntini sulla carta e si vedrà che non solo corrispondono a quelli già eretti, ma che il completamento del progetto vedrà la messa in opera di un centinaio di fittoni.

L’appesantimento dei circuiti stride con la funzionalità stessa di tali strumenti segnalatori o dissuasori che siano, l’invasività è evidente, imbarazzante persino, in un gorgo di bianchi cilindri che fanno sembrare Piazza Ravegnana una enorme dentatura di squalo pronta ad inghiottire i passanti. Le torri e i monumenti adiacenti verranno sopraffatti dagli orrendi fittoni e dalle innumerevoli sedute presenti nel progetto che in breve diventeranno campo d’azione per la fantasia di vandali e imbrattatori. Inoltre l’accesso a via Zamboni e a via Santo Stefano è definitivamente interdetto e non vi sono varchi per mezzi di soccorso, vigili del fuoco e manutenzione. Ci si domanda come tutto ciò abbia potuto avere l’assenso della Soprintendenza competente e perché gli uffici comunali non abbiano avuto il benché minimo ritegno nell’avallare un intervento che incide tanto pesantemente sulle forme della città storica. Per delimitare gli spazi sono sufficienti pochi elementi dissuasori, tanto più in un’area tanto densa di presenze architettoniche nel cuore stesso della città.

Chiediamo di rimuovere un tale scempio, avvilente quanto costoso, dall’intera zona fino al Palazzo della Mercanzia predisponendo una diversa soluzione che riconsegni respiro e dignità ai monumenti.


“Italia Nostra” - sezione di Bologna
“Comitato per Bologna Storico Artistica”
“Società di Santa Cecilia - Amici della Pinacoteca di Bologna”

Germana Aprato-Daniele Benati-Jadranka Bentini-Felicia Bottino-Paola Cascella-Pier Luigi Cervellati-Carlo De Angelis-Giovanna Degli Esposti-Andrea Emiliani -Fabia Farneti-Elisa Franzoni-Carlo Ginzburg-Maria Pia Guermandi-Anna Maria Matteucci -Luca Moggi-Raffaele Milani-Paolo Pupillo-Eugenio Riccòmini-Elisabetta Sambo-Daniela Scaglietti Kelescian-Lucilla Scaglietti Marchetti-Maria Pace Marzocchi-Davide Stanzani-Maria Cecilia Ugolini-Maurizio Vicinelli-Giulio Volpe

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